La So.ve.mec anche quest’anno ha partecipato a Packaging Première, la fiera del packaging di lusso tenutasi a Fieramilanocity, esponendo le etichette più innovative nel campo della stampa, diventate ormai veri e propri trend nel settore del packaging. Ciò che ha destato più curiosità e attenzione è stata soprattutto la tridimensionalità dell’etichetta, che invoglia il consumatore a toccare e percepire ogni dettaglio che comunica il design. Il multilivello è un effetto che dona tridimensionalità all’etichetta e, come suggerisce la parola, crea diversi livelli di rilievo su carta. Si può ottenere in diversi modi: con la vernice UV a rilievo, con la lamina colata oppure con un rilievo a secco, quindi creando il rilievo non attraverso l’applicazione di una vernice ma con la goffratura della carta.
Vernice UV a rilievo
Con vernice UV a rilievo si intende una vernice, trasparente o no, che applicata direttamente sull’etichetta dona un effetto spessorato. La vernice a rilievo conferisce maggiore prestigio ed eleganza a loghi e scritte grazie allo spessore percepibile anche al tatto; può essere opaca o lucida, sabbiata o glitterata. L’etichetta “Anima Etnea” del cliente Feudo Maccari, progettata dai designer di Nju:design, ha voluto ricreare la texture della parete rocciosa del vulcano dell’Etna. La “A” è stata resa con una vernice a spessore contenente piccoli granelli che conferiscono il particolare effetto “roccioso”. Grazie alla preziosità e allo spessore di questa verniciatura vengono messi in rilievo, e dunque in evidenza, i dettagli significativi dello stampato grazie a un sistema digitale che riveste tridimensionalmente la superficie con inchiostro UV trasparente.
Lamina colata
Unendo la serigrafia UV spessorata con la stampa a caldo si ottiene l’effetto “oro colato”, una lamina che, a differenza della sola tecnica a caldo, risulta in rilievo. L’applicazione consiste in una resina su cui viene poi attaccata una lamina metallizzata. Con l’aiuto di questa particolare tecnica si può creare un effetto molto simile a quello della colatura di metallo fuso; il risultato che ne deriva è di altissima precisione e lucentezza. Grazie alle nostre tecnologie in digitale il multilivello creato dalle vernici spessorate è diventato sempre più personalizzabile: prima l’altezza massima del rilievo delle vernici era 250 micron, mentre i nostri macchinari possono raggiungere uno spessore di circa 950 micron riuscendo così a ricreare un grafismo che quasi si stacca dall’etichetta. Esempio lampante di questa applicazione è l’etichetta “Marcianus” di Petra Marzia realizzata dal designer Ciro Manzo. Su un fondo stampato con diverse sfumature è stato ricreato l’effetto della pelle di serpente, realizzando le squame con una vernice lucida a spessore sul fondo vellutato, mentre il serpente che si attorciglia alla bottiglia è realizzato in oro colato lucido a registro. Il serpente ha uno spessore talmente alto che sembra un elemento di metallo aggiunto successivamente sull’etichetta.
Rilievo a secco
Il rilievo a sbalzo, detto anche rilievo a secco, non è altro che la stampa a rilievo con l’utilizzo di un cliché, che crea l’effetto embossing e debossing. Il risultato è particolarmente elegante e raffinato, oltre che sensibilmente percepibile al tatto e alla vista. Si ottiene con l’utilizzo di una matrice premuta sul retro o sul fronte della carta su una contromatrice, modellando così la carta a seconda del grafismo impresso sulla matrice. È l’unica lavorazione esistente a non utilizzare vernici, inchiostri o colori, ma è il rimodellamento della carta stessa che nobilita l’etichetta, e per questo è considerata una scelta più green rispetto all’uso degli inchiostri. Il multilivello può essere reso anche con l’unione di diverse tecniche, come nel caso dell’etichetta “Machiarano” dell’azienda Effe Company. Al centro dell’etichetta è stata ricreata la pennellata grazie a una stampa combinata di lamina lucida e rilievo a secco.