L’etichetta che sfida il buio

L’etichetta, nel mondo del packaging, ha vissuto una profonda e radicale evoluzione: da elemento puramente informativo del prodotto è diventato strumento potentissimo di comunicazione e marketing. Per questa ragione, oltre alla scelta della carta e delle diverse nobilitazioni, è fondamentale anche la scelta dei colori da utilizzare. La nuove tecnologie di stampa hanno ampliato notevolmente la gamma di colori e di vernici applicabili sull’etichetta, soddisfacendo cosi nuove esigenze di mercato come quella di rendere visibile l’etichetta anche al buio con uno stupefacente effetto “glow in the dark”. Ma come si ottiene?

Basta un poco di fosforo

La vernice fosforescente, come suggerisce il nome, è una vernice liquida ad alta luminosità che ha la peculiarità di brillare al buio. Il processo di realizzazione è di per sé piuttosto semplice: vengono aggiunti dei pigmenti fosforescenti, in questo caso polvere di fosforo, a una vernice trasparente che poi viene applicata sull’etichetta nello stesso modo in cui vengono applicati i colori tradizionali. Ma come fa questo pigmento a brillare nel buio? In breve la vernice fosforescente assorbe la luce, “caricandosi” e poi rilasciandola in un ambiente buio. Non tutti i colori possono essere fosforescenti, infatti abbiamo a disposizione solo cinque tonalità: giallo, verde, arancione, rosso e fucsia, ma i colori che riescono a garantire i livelli di luminosità più soddisfacenti e più a lungo sono il verde e il giallo, colori forti che si ricaricano molto rapidamente e possono brillare fino a diversi giorni. Generalmente questi colori riescono a brillare in una stanza buia per un’intera notte. La luminosità si attenua gradualmente col passare delle ore, fino a scaricarsi.

Bottiglie in “abito da sera”

La vernice fosforescente sull’etichetta rappresenta un trend sempre più in voga. Viene utilizzata soprattutto sui prodotti che generalmente vengono consumati di sera quali liquori e spirits, poiché dà la possibilità di rendere visibile la bottiglia anche in posti non totalmente illuminati come club o loungebar. Da un punto divista tecnico è richiesta una certa esperienza, perché malgrado venga applicata come una comune vernice, bisogna sapere dosare le quantità. Il ruolo dell’operatore di stampa ha dunque particolare rilevanza in questa tecnica, in quanto deve miscelare la giusta dose di polvere al fosforo con la vernice tradizionale. Se la composizione finale non è equilibrata, il rischio è quello di ottenere una vernice poco trasparente e lucida, oppure un effetto fosforescente a bassa intensità. La vernice può essere applicata su ogni tipo di supporto, ma più liscia sarà la carta più il risultato sarà pulito; bisogna inoltre considerare che il colore sarà visibile solo al buio, quindi anche in fase di progettazione grafica l’etichetta deve essere studiata in ogni minimo particolare affinché possa armonizzarsi con la vernice scelta. Può essere applicata anche su una grafica che presenta un colore totalmente diverso rispetto a quello fosforescente dal momento che, alla luce, la vernice si presenta trasparente ed è solo al buio che rivela il suo vero colore, oppure si può sfruttare l’elemento sorpresa facendo comparire una scritta o un grafismo non visibile durante il giorno.

Progetti “glow in the dark” realizzati da So.ve.mec. con Basile ADV

La vernice fosforescente viene utilizzata soprattutto su prodotti di nicchia. L’effetto ottenuto è particolarmente ricercato, e sono due i progetti che possono esemplificare al meglio la sua applicazione: “1861” e “Unlimited Ideas”, entrambi realizzati dal designer Andrea Basile di Basile ADV. Il progetto “1861” prende questo nome dal suo prodotto, un gin che racchiude 20 erbe botaniche appartenenti ad ogni regione d’Italia e omaggia, quindi, l’anno dell’Unità. Il progetto consiste in due etichette, una frontale e una retroetichetta. Le tramature di fondo dell’etichetta frontale sono realizzate tramite un debossing a registro che sulla carta utilizzata (Heritage) aumenta l’effetto trasparenza. La stampa a caldo è un argento opaco con microincisione. Il rilievo a secco è presente in varie forme sull’etichetta: rilievo classico sul numero 1861 e le varie cornici di fondo, mentre sulla stella in alto il rilievo e a cuspide amplifica l’effetto tridimensionale. Sul retro è presenta sia la vetrofania sull’adesivo sia la vernice fosforescente sul disegno. L’immagine di Euterpe e delle botaniche utilizzata nella retroetichetta è stata ottenuta con la tecnica della Linoleografia. La matrice è stata creata a mano, con l’accuratezza e la sapienza degli artigiani ottocenteschi. La musa raffigurata sulla retroetichetta ha un colore scuro che diventa verde fosforescente al buio.

Discorso diverso invece per il progetto “Unlimited Ideas”. Il prodotto in questo caso è una birra in lattina, il cui pack è stato progettato in sei diverse varianti abbinate due a due: una volta sovrapposte, le coppie di lattine compongono tre immagini diverse. La vernice fluo è stata utilizzata in modo diverso dal primo progetto: sfruttando l’elemento sorpresa, la scritta “Unlimited ideas” realizzata con la vernice trasparente, normalmente invisibile, compare solamente al buio

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